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Israele, Hamas riconsegna altri 4 corpi

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Il messaggio a Israele: "Ora Netanyahu negozi seconda fase tregua"

Hamas ha consegnato nella notte a Israele le salme di quattro ostaggi che si trovavano nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e le autorità israeliane hanno scarcerato centinaia di detenuti palestinesi. I quattro corpi restituitialle prime ore di oggi sono stati trasferiti all'Istituto di Medicina Legale di Tel Aviv, ha riportato il giornale israeliano Haaretz.

Secondo l'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, tre dei quattro ostaggi sono "stati uccisi" durante la prigionia nella Striscia di Gaza. "Sulla base delle informazioni di intelligence e di tutte le notizie a nostra disposizione, Ohad Yahalomi, Tsahi Idan e Itzik Elgarat sono stati uccisi mentre venivano tenuti in ostaggio - si legge in una dichiarazione diffusa via X - 85enne Shlomo Mantzur è stato ucciso nel massacro del 7 ottobre 2023 al kibbutz di Kissufim e il suo corpo è stato tenuto nella Striscia di Gaza".

Con l'identificazione dei corpi dei quattro ostaggi consegnati nella notte, Israele ha ricevuto tutti i 33 ostaggi che dovevano essere consegnati nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. Venticinque sono tornati vivi, mentre di otto sono stati consegnati i corpi.

Ora, secondo per Hamas, "l'unico modo" per arrivare alla liberazione degli ostaggi che restano nella Striscia è "negoziare e rispettare" l'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele.

"Affermiamo il nostro pieno impegno riguardo l'intesa" e "la nostra disponibilità a entrare nella seconda fase di negoziati", dice il gruppo. "Qualsiasi tentativo" del premier israeliano Benjamin "Netanyahu e del suo governo di fare marcia indietro provocherà ulteriori sofferenze", aggiunge Hamas, secondo cui Israele "non ha altra scelta" che avviare i negoziati per la seconda fase dell'accordo.

Il gruppo chiede ai mediatori di fare "pressioni" su Israele affinché "rispetti quanto concordato" e alla comunità internazionale di smettere con "i due pesi e le due misure quando si parla dei prigionieri".

Ufficiale israeliano: "Non ci ritireremo da Corridoio Philadelphi"

Israele "non ritirerà" le sue forze dal Corridoio Philadelphi, striscia di terra che corre per 14 chilometri lungo il confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto. Lo afferma un ufficiale israeliano in una dichiarazione invitata ai giornalisti, come riportano i media israeliani.

I militari israeliani hanno preso il controllo dell'area a maggio e il ritiro era previsto tra la fine della prima fase e l'auspicata seconda fase dell'accordo per una tregua tra Israele e Hamas.

Anche la Cnn riferisce del messaggio condiviso con la rete americana da una fonte israeliana secondo cui "non lasceremo il Corridoio Philadelphi". "Non permetteremo che gli assassini di Hamas tornino a scorrazzare con camion e armi lungo i nostri confini - afferma il messaggio - e non permetteremo loro di rafforzarsi di nuovo con il contrabbando".

 

27 Febbraio
Autore
Eugenio Scribani

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