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Terra dei Fuochi, Italia condannata dalla Corte Europea

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Lo Stato non ha agito contro l'interramento illegale di rifiuti tossici

La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per non aver protetto la vita gli abitanti della cosiddetta Terra dei fuochi, nel casertano, non avendo agito contro l'interramento illegale di rifiuti tossici.

Nella sentenza della corte di Strasburgo si afferma che l'Italia ora ha due anni di tempo per adottare "una strategia complessiva" per affrontare la situazione, strategia che preveda l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio indipendente e la creazione di una piattaforma pubblica di informazione.

Le parole di don Patriciello
"È una giornata bella, penso ai negazionisti collusi, agli ignavi, a quelli che hanno fatto tanto male. Noi facciamo la nostra strada, ma poi come faccio a non pensare alle bare bianche, a quanti funerali ho dovuto officiare. Vengo dal mondo della sanità, sapevo dal primo giorno che i bambini morivano di cancro anche per quello che veniva sotterrato nell’area della Terra dei Fuochi, ma servivano le prove, che ora ci sono”. Lo dice all’Adnkronos don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, Napoli, una delle realtà che fanno parte dell’area denominata Terra dei Fuochi.

“Sono contento perché si comprende che nel nostro territorio è avvenuto uno scempio - aggiunge don Patriciello- ma anche perché c’è la prova che ci sono stati criminali nostrani, che c’è stata la camorra ma anche politici collusi, corrotti. Per il futuro si deve cambiare rotta, se avessimo letto stamattina che era tutto un bluff, avrebbero continuato a farci del male, penso ai rifiuti che vedo per strada, mi aspetto che si inizi a comprendere quello che è successo, senza più voltare lo sguardo in nome degli interessi privati”.

 

30 Gennaio
Autore
Chiara Dicoben

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