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Ucraina, 26 nazioni pronte a inviare truppe

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Si attende la decisione degli USA prima di attivare l'opzione

Durante il vertice della "Coalizione dei Volenterosi" tenutosi a Parigi, è stato delineato un piano per fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina nel contesto di un eventuale cessate il fuoco o di un accordo di pace con la Russia. Ventisei Paesi hanno espresso la volontà di impegnarsi direttamente, offrendo supporto sotto forma di "forze di rassicurazione", con il coinvolgimento anche degli Stati Uniti. L’obiettivo è favorire una pace duratura e scoraggiare future aggressioni.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato l’impegno collettivo, mentre il presidente francese Emmanuel Macron, affiancato da Volodymyr Zelensky all’Eliseo, ha precisato che le truppe saranno dispiegate in Ucraina via terra, mare o aria, ma senza intenzione di provocare un conflitto diretto con Mosca.

Zelensky, commentando la possibilità di un incontro con Vladimir Putin, ha definito il vertice "necessario", ma ha escluso categoricamente Mosca come sede: “Proporre Mosca significherebbe voler far fallire l’incontro. Se la Russia parla di dialogo, è già un primo passo. Ma gli incontri tra leader maturi devono avere obiettivi chiari: in questo caso, la fine della guerra”.

Il piano verso Washington

Macron ha annunciato che il piano sarà presentato agli Stati Uniti per essere formalizzato nei prossimi giorni. Ha inoltre avvertito che, qualora Mosca continuasse a rifiutare negoziati concreti, saranno introdotte nuove sanzioni congiunte con Washington. Gli Stati Uniti, ha sottolineato, si sono mostrati determinati a partecipare alle garanzie di sicurezza post-accordo.

Tra i 26 Paesi coinvolti figurano anche Italia, Germania e Polonia. Pur non intenzionati a inviare truppe in Ucraina, questi Stati contribuiranno mettendo a disposizione basi militari nei Paesi NATO. I dettagli operativi della forza di rassicurazione resteranno riservati per evitare di fornire informazioni strategiche alla Russia.

Trump: pressioni economiche e stop al petrolio russo

Poche ore dopo il vertice, il presidente statunitense Donald Trump ha avuto una lunga conversazione telefonica con Zelensky e altri leader europei. Secondo il presidente ucraino, si è discusso di come spingere la situazione verso una pace reale, con l’uso di pressioni economiche per privare la macchina bellica russa delle risorse finanziarie. Zelensky ha anche proposto agli Stati Uniti un formato per la protezione dello spazio aereo ucraino, sottolineando l’urgenza di difendere la popolazione dagli attacchi con droni e missili.

Trump, da parte sua, ha esortato i leader europei a interrompere l’acquisto di petrolio russo, che ha fruttato a Mosca oltre un miliardo di euro in un anno. Ha inoltre chiesto di esercitare pressioni economiche sulla Cina affinché smetta di sostenere lo sforzo bellico russo.

Washington rivede il ruolo nella NATO

Secondo il Washington Post, l’amministrazione Trump sarebbe intenzionata a sospendere alcuni programmi di assistenza alla sicurezza in Europa, compresi quelli destinati a rafforzare il fianco orientale della NATO. La decisione, che potrebbe influenzare aiuti militari per centinaia di milioni di dollari, ha suscitato preoccupazione tra gli alleati, anche se la Casa Bianca ha assicurato che la scelta è stata presa in coordinamento con i partner europei e in linea con l’obiettivo di responsabilizzare maggiormente l’Europa nella propria difesa.

Meloni: sostegno sì, truppe no

Anche il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha partecipato al vertice da remoto, ribadendo la proposta di un meccanismo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington. Meloni ha confermato che l’Italia non invierà soldati in Ucraina, ma è disponibile a contribuire con attività di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini.

Trump pubblica foto con Putin

In serata, Trump ha pubblicato due foto del suo recente incontro con Putin in Alaska, avvenuto tre settimane prima. Nelle immagini, i due leader osservano il sorvolo di caccia americani sulla base Elmendorf-Richardson di Anchorage, tra cui un B-2 e quattro F-35. Le foto sono state condivise senza alcun commento.

5 Settembre
Autore
Redazione

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