Cerignola, un paese nel pallone sogna la serie B
Il centro foggiano è primo in classifica in serie C e tenta una scalata inedita nel calcio che conta
Tutt abbasc ‘o camp. È una call action per spingere l’intera Cerignola a riempire il Domenico Monterisi. Tutti giù al campo lo si leggeva su ogni manifesto che tappezzava la cittadina di 57mila abitanti, alla vigilia del match contro la Turris. È impossibile descrivere cosa anima in questi giorni il centro foggiano noto fino a ieri soltanto per le olive di qualità, che sogna senza mezzi termini la serie B. Nel girone C della serie C la squadra di Giuseppe Raffaele è prima, contro ogni pronostico, a 54 punti, un +5 sulle più immediate inseguitrici, il quotato Avellino e i cugini del Monopoli.
L’ultimo turno vedeva gli ofantini di fronte alla malconcia Turris, tant’è che dopo 40 minuti si era già avanti 4-0 (risultato finale 5-1). E pensare che soltanto nel 2022 l’Audace Cerignola ha riassaporato il palcoscenico del professionismo, approdando nella terza serie nazionale dopo 85 anni di assenza, da lì qualche chance per la B con i play off ma stavolta la strada è quella dell’accesso diretto.
Terra fortunata e fertile, Cerignola è un centro estesissimo di 594 kmq, posizionato nella bassa valle dell'Ofanto, un lembo di terra che costeggia i lati dell'omonimo fiume, sulle alture che delimitano il margine meridionale del Tavoliere delle Puglie. Simbolo della squadra –e della cittadina- è la cicogna, che narra la leggenda liberò queste terre da un’invasione di serpenti. Il presidente Nicola Grieco, che ha portato la squadra dai campi provinciali a quelli nazionali, ha affidato questa stagione al tecnico Giuseppe Raffaele, classe 75, di Barcellona Pozzo di Gotto, esperienza nei campionati del Sud della serie C, con una promozione nella sua Igea e buoni campionati sulla panchina del Potenza, fautore del 3-5-2: tra i pali Greco, alla ricerca di riscatto dopo stagioni opache in serie C, pacchetto arretrato in mano a Gonnelli (la B con la squadra della sua città, il Livorno), Visentin (argentino, in B con Crotone e Cittadella), il 37enne Martinelli (B con Foggia, Juve Stabia e Cittadella), che ha in panca la fotocopia Ligi, 36 anni (tanta B e tanta C); sugli esterni Russo (8 stagioni a Cerignola) e il marocchino Achik (4 stagioni a Cerignola), nella terra di mezzo Tascone (4 stagioni qui), l’italo argentino Bianchini, Paolucci (una sola presenza in B con la squadra della sua città, Pescara), in avanti il barese Salvemini (tanta C, due volte in doppia cifra, a Giugliano, ora a quota 13, il suo record personale) e lo spagnolo Sainz Maza, una carriera tutta in C in Italia, le ultime tre stagioni a Cerignola. Insomma, una squadra che il ds Di Toro ha costruito con intelligenza, creando un mix tra giovani, giocatori al bivio in cerca di riscatto e vecchie glorie pronte a sudarsi un ultimo scampolo di gloria. E chissà che questa non sia la ricetta giusta per realizzare un sogno mostruosamente proibito. Sempre che la città si dia appuntamento tutt abbasc ‘o camp.
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