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Con guerra a rischio 100 milioni di export di cibo

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La guerra mette a rischio anche le esportazioni agroalimentari lombarde in Russia e Ucraina per un valore di circa 100 milioni di euro in 1 anno

La guerra mette a rischio anche le esportazioni agroalimentari lombarde in Russia e Ucraina per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro in un anno. È quanto stima la Coldiretti Lombardia in base a una proiezione su dati Istat riferiti al 2021, con le vendite che in Russia valgono oltre 77 milioni di euro e in Ucraina circa 36 milioni di euro. "Gli effetti del conflitto ucraino – denuncia la Coldiretti Lombardia – rischiano di cancellare tutto il Made in Italy a tavola dai mercati di Mosca e Kiev con le esportazioni agroalimentari italiane che nel 2021 hanno complessivamente superato il miliardo di euro, aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo".

L’agroalimentare "è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura".

Al danno delle mancate esportazioni in Russia, continua Coldiretti Lombardia, "si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy, realizzati in Russia o nei Paesi non colpiti dall’embargo".

3 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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