Per lo scudetto è lotta a tre
Ritorna in corsa l'Atalanta mentre sabato è in programma il big match al Maradona tra Napoli e Inter
La palla è rotonda. Lo ha dimostrato l’ultima partita del campionato di serie A. Il Napoli che perde contro un avversario non certo irresistibile (almeno sulla carta), l’Inter che dopo aver perso il derby d’Italia rifiata di misura contro un buon Genoa ritrovando bomber Martinez e l’Atalanta che, dopo qualche giro a vuoto e la beffarda e polemica eliminazione dalla Champions, ritrova gioco, gol e soprattutto se stessa. Insomma, guardi la classifica e ti stropicci gli occhi: Inter 57, Napoli 56 e Atalanta 54. E nel prossimo turno c’è Napoli-Inter, con i bergamaschi che sembravano fuori dai giochi e che invece sono rientrati in modo prepotente per il sogno tricolore.
Il Napoli è in crisi. Lo dice la striscia di 3 punti in 4 partite, con la vittoria assente da 4 match, ma soprattutto c’è distrazione, superficialità e involuzione in alcuni elementi cardine, oltre a contare l’assenza di Kvaratskhelia, che ha preferito cambiare aria. L’Inter ha dimostrato di assorbire le sconfitte con maturità, mentre l’Atalanta ha capacità di reazione immediata: staremo a vedere se Gasp riuscirà a tenere calmo uno spogliatoio in ebollizione. Intanto, a Bergamo arriva un Venezia che ha un ritardo dalla zona salvezza di 6 punti.
Quarta è la Juventus, a 49 punti: Thiago Motta dopo la sconfitta contro il Napoli ha inanellato 4 vittorie di fila (in mezzo c’è l’eliminazione, non certo indolore, dalla Champions), per merito e per pragmatismo. La Lazio è sulla scia dei bianconeri (47), ma gli aquilotti stanno ancora mordendosi le mani per l’occasione sciupata contro il Venezia (solo 0-0, con parecchi rischi nel finale).
Nella zona del vorrei ma non posso chi gode è la Roma: la Fiorentina (42) perde ancora (tre di fila), stavolta a tempo scaduto a Verona; il Milan (41) compie l’harakiri perfetto a Torino tra autogol da Maidiregol, rigori sbagliati, reti clamorosamente fallite e amnesie difensive mentre il Bologna (41) stradomina il derby col Parma nelle occasioni da rete e nel possesso palla (65%) ma soccombe 2-0. E la Roma (40) gongola: Ranieri dimostra che sa cos’è il calcio, ha rigenerato una squadra di ectoplasmi e ha riacceso entusiasmi sopiti, raggiungendo la striscia di 10 risultati utili di fila. Intanto giovedì 27 i giallorossi saranno spettatori interessati al recupero Bologna-Milan.
Nella zona tranquilla l’Udinese raggiunge quota 36, vive lo psicodramma del caso Lucca ma intanto si tiene stretta la classifica, segue il Torino a 31 e a 30 resta il Genoa, decisamente rivitalizzato dalla cura Vieira.
Nella zona calda il Como balza a quota 28, grazie a due successi consecutivi (Fiorentina e Napoli, mica male!), riscattando la immeritata sconfitta contro la Juventus. Segue la scia il Verona (26), che sembra sempre lì per crollare, ma poi ogni volta risorge, così sgomma via alla Fiorentina e scavalca in un colpo solo Cagliari e Lecce (25), che hanno ceduto in casa di misura, coi salentini a secco in zona gol da 3 partite. A 23 rifiata il Parma, che saluta così l’avvento in panca di Chivu.
Nella zona rossa l’Empoli (21), in crisi nera, con 14 gol subiti in 4 match e 4 sconfitte di fila; dietro il Venezia (17), che lotta ma non vince e che ha perso Ponjapalo in attacco; ultimo, staccato, il Monza (14), 4 sconfitte di fila, cui non ha giovato il ritorno in panca di Nesta, ma la squadra pare proprio in disarmo.
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