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Israele, nuove accuse a Hamas e tregua sempre più in bilico

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Secondo i referenti israeliani "Piccoli Bibas trucidati, corpo restituito non è della madre"

Non è di Shiri Bibas il corpo restituito da Hamas a Israele, nella giornata del 20 maggio, insieme a quello dei due figli piccoli Ariel e Kfir, e dell'altro ostaggio Oded Lifshitz. E' qunto hanno reso noto le forze di difesa di Israele (Idf) dopo l'identificazione del Abu Kabir Forensic Institute. Il cadavere al momento non risulta identificato. Le autorità, sulla base degli elementi acquisiti, ritengono che i due bambini - Ariel 4 anni e Kfir 10 mesi - siano stati "brutalmente assassinati" a novembre 2023, circa ''un mese dopo essere stati rapiti'' dal kibbutz di Nir Oz insieme alla madre Shiri, il 7 ottobre.

 I due bambini, secondo gli israeliani sarebbero quindi stati "brutalmente uccisi dai terroristi durante la prigionia" e non sarebbero morti in un raid aereo israeliano come avevano invece sostenuto i miliziani di Hamas.

Netanyahu: "Da Hamas cinismo e crudeltà senza limiti
Hamas ha mostrato un "cinismo indescrivibile" inserendo nella bara quello di una donna palestinese della Striscia di Gaza, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affermando in un video messaggio che "la crudeltà dei mostri di Hamas non conosce limiti".

Nel filmato, Netanyahu dice che "non solo hanno rapito il padre, Yarden Bibas, la giovane madre, Shiri, e i loro due bambini piccoli. Ma in modo indescrivibilmente cinico non hanno restituito Shiri insieme ai suoi bambini piccoli, i piccoli angeli, e hanno messo il corpo di una donna di Gaza nella bara".

Violazione accordo
La mancata consegna del corpo di Shiri Bibas rappresenta per Israele una violazione dell'accordo sul cessate il fuoco e per questo ''ne pagherà il prezzo'', ha aggiunto Netanyahu, che ha poi promesso che Israele ''agirà in modo risoluto per riportare a casa Shiri insieme a tutti i nostri ostaggi, sia vivi che morti, e garantire che Hamas paghi il prezzo intero per questa crudele e malvagia violazione dell’accordo''.

"E' una grave violazione commessa dall'organizzazione terroristica di Hamas, che secondo l'accordo avrebbe dovuto restituire i corpi di 4 ostaggi. Chiediamo che Hamas restituisca Shiri", la posizione delle Idf. "Condividiamo il profondo dolore della famiglia Bibas in questo momento difficile e continueremo a compiere ogni sforzo per riportare a casa Shiri e tutti gli ostaggi il più presto possibile".

Sulla stessa linea Adam Boehler, inviato speciale del presidente americano Donald Trump per la gestione degli ostaggi. "Se dovessi dare un consiglio a Hamas ora, non è solo di rilasciare immediatamente il suo corpo, ma abbiamo i corpi di quattro americani ancora lì e di un americano che deve tornare a casa. Devono rilasciare tutti o affronteranno l'annientamento totale'', ha dichiarato alla Cnn.

Herzog: "Lutto nazionale"
Sono ''giorni molto difficili'' quelli descritti dal presidente israeliano Isaac Herzog che su 'X' parla di ''lutto nazionale'' dopo che ''i corpi dei puri e innocenti Ariel e Kfir sono stati identificati e i resti della loro amata madre non sono stati restituiti''. Si tratta, ha scritto Herzog, di ''una violazione scioccante e orribile dell'accordo''. Porgendo ''le mie più sentite condoglianze'' in ''questo momento terribile e doloroso'', il presidente israeliano ha parlato del ''lutto nazionale che ci colpisce accanto all'ansia e all'attesa per la liberazione di sei dei nostri fratelli che sono stati rapiti durante lo Shabbat''.

Herzog ha quindi parlato di un ''dovere supremo: fare ogni passo e agire in ogni modo e con tutte le nostre forze per riportare tutti i nostri fratelli rapiti. Tutti. Fino all'ultimo. Alcuni alla loro case e alcuni alla tomba di Israele''.

Idf rafforza presenza in Cisgiordania dopo esplosione autobus
L'Idf ha rafforzato la presenza dei suoi militari in Cisgiordania dopo una serie di esplosioni avvenute su autobus ieri sera. In particolare, tre battaglioni dell'Idf saranno schierati oggi in Cisgiordania. L'ufficio di Netanyahu aveva descritto le esplosioni come un tentativo di attacco di massa.

 

21 Febbraio
Autore
Eugenio Scribani

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